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Ebbene, devo sostituire quattro piane e già con la prima non solo ho riempito lo spazio dove studio e lavoro di polvere di fibra di vetro, ma ho riempito anche i miei polmoni probabilmente. La fibra di vetro ha stravolto la costruzione di barche in legno privandola di una delle sue più peculiari caratteristiche, ossia il calafataggio. Questa moderna invenzione ha fatto sì che non ci fosse più bisogno di sigillare ogni fessura del legno, ogni giunzione fra parti diverse del fasciame, calcando tra di esse della stoppa opportunamente lavorata. L'arte dei calafati, acquisita tradizionalmente in ben 10 anni di apprendistato (2 in più di quella dei maestri d'ascia), è stata azzerata in un baleno. In un sol colpo abbiamo perso la salute nostra, quella dell'ambiente in cui viviamo ed anche una nostra abilità particolare, tramandata da infinite generazioni. Chi l'avrebbe mai detto che a salvarmi da questa diavoleria sarebbe stata proprio una vecchia "sapéta", la piccola ascia che vedete a terra. Cercando con la sapeta le viti della seconda piana a 29cm di distanza dalle prime, ecco spuntare le loro tracce senza far un granello di polvere. Certo la spéta perde il filo usata in questo modo e dovrò presto riaffilarla.