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per tagliare i sanconi ho un mio metodo che suppongo coincida con quello usato da molti altri carpentieri: metto la parte più fragile del sancòn, la punta del piede, nella zona della tavola meno soggetta a spaccature, lontano dal centro, verso la corteccia. Scarto però l'alburno, perciò preferisco tracciare dalla parte della tavola più stretta. Inoltre sto attento ad accostare questa faccia, che con il tempo tende a divenire concava, dalla parte della piana. Pertanto chiamo i sanconi destro e sinistro guardandoli sempre dalla piana, indipendentemente dal fatto che siano sul lato destro o su quello sinistro della barca. Questo ad esempio è un destro perché va accostato alla piana a destra. Così facendo inoltre l'angolo di quartabono asseconda l'inclinazione della corteccia sfruttando meglio il durame. Alla sega a nastro dunque la corteccia deve stare sempre all'esterno della lama visto che di solito il banco della sega si inclina verso l'esterno. Ciò significa che i sanconi destri vanno tagliati partendo dal piede ed i sinistri partendo dalla testa. Infine l'orientamento delle vene è importante e il sancòn va tracciato in diagonale di modo che né sul piede né alla testa la vena sia troppo corta. Lo so, sono tante regole ed è facile confondersi ma per avere il meglio occorre fare così.